Da sud verso nord l’Italia meridionale è suddivisa in due cinture morfotettoniche: l’Arco Calabro settentrionale, costituito da ofioliti, rocce del basamento cristallino e relativa copertura Mesozoica; le dorsali del Cilento e del confine Calabro-Lucano, costituite da ofioliti e rocce sedimentarie e metasedimentarie.
Geologia
Il Patrimonio Geologico è l’insieme di risorse naturali non rinnovabili, di valore scientifico, culturale o educativo, che permettono di riconoscere, studiare e interpretare l’evoluzione della storia geologica della Terra e i processi che l’hanno interessata.
Dal punto di vista geologico, il confine calabro-lucano e l’area del Parco Nazionale del Pollino sono stati oggetto di studi ed interpretazioni fin dagli inizi del secolo scorso (De Lorenzo, 1904) e rivestono da sempre un grande interesse nella geologia del Mediterraneo e dell’Italia meridionale, rappresentando uno dei settori chiave per la comprensione dei rapporti strutturali tra l’Arco calabro-peloritano e l’Appennino meridionale.
Inoltre, si consideri che l’evoluzione geologico-geomorfologica di questi territori ha determinato la formazione dei Geositi e rappresentato il primo e fondamentale punto di partenza su cui, poi, si è sviluppata l’enorme ed eccezionale biodiversità e la grande ricchezza storico-antropologica e culturale del territorio.
Si presenta lo studio dal titolo La geologia del massiccio del Pollino nell’ambito del Mediterraneo, redatto da Francesco Muto e Gaetano Robustelli, Università della Calabria - Dipartimento Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, estratto dal Volume “Tutela, valorizzazione e gestione della geodiversità”, a cura di Luigi Bloise e Egidio Calabrese, e realizzato in occasione dell’8° Workshop dei Geoparchi Globali Unesco in Italia.
Il lavoro è strutturato in 7 capitoli: Inquadramento geologico; Complesso Liguride; Unità Carbonatiche; Unità Lungro-Verbicaro; Unità Pollino-Ciagola; Lineamenti tettonici; Il paesaggio del Parco Nazionale del Pollino.
Complesso Liguride
È costituito da due unità ofiolitiche coperte da spesse sequenze torbiditiche, considerato come il risultato di un cuneo d’accrezione sviluppatosi nel tardo Cretaceo-Miocene.
Unità carbonatiche
L’Unità Pollino–Ciagola è ricoperta tettonicamente da unità ofiolitiche nella parte nord-orientale del massiccio del Pollino, mentre è ricoperta dall’Unità di Lungro-Verbicaro verso nord-ovest . L’Unità di Cetraro è ricoperta tettonicamente dall’Unità di Lungro-Verbicaro ed entrambe sono ricoperte dalle unità ofiolitica e di crosta continentale.
Unità Lungro–Verbicaro
La successione stratigrafica dell’Unità Lungro–Verbicaro, caratterizzata da metamorfismo di alta pressione e bassa temperature, è formata nella sua parte inferiore da filladi e metareniti del Triassico medio con intercalazioni di carbonati.
Unità Pollino–Ciagola
I principali affioramenti sono collocati lungo la dorsale dei monti Ciagola-Gada e lungo gli abitati di Aieta, Maratea e Campotenese, e comprendono depositi in facies di pendio carbonatico.
Lineamenti tettonici
La geologia del confine Calabro-Lucano suggerisce che la costruzione di questo sistema di catena è un processo continuo e progressivo attraverso cui i domini di piattaforma e bacino furono accresciuti nel margine continentale meridionale della Neotetide.
Il paesaggio del Parco Nazionale del Pollino
Il Parco Nazionale del Pollino mostra una notevole complessità geologica essendo formato da unità tettoniche costituite da diversi tipi di rocce appartenenti a differenti domini paleogeografici.
