Skip to main content
Massi erratici Parco Nazionale del Pollino
Cascata Tufarazzo (foto Francesco Rotondaro)

La successione stratigrafica dell’Unità Lungro–Verbicaro, caratterizzata da metamorfismo di alta pressione e bassa temperature, è formata nella sua parte inferiore da filladi e metareniti del Triassico medio con intercalazioni di carbonati.

I carbonati contengono localmente intervalli di carbonati di mare basso ricristallizzati ricchi in alghe dasicladacee dell’Anisico-Ladinico. Questi depositi sono seguiti da metacalcari, metacalcari marnosi e dolomie, con locali biocostruzioni ricche in alghe in Dasicladacee, crinoidi e spongiomorfi che sviluppano un complesso di scogliera nell’area di Monte Caramolo. Una delle facies principali è rappresentata da metacalcari marnosi grigi con abbondanti tracce fossili e sottili strati ricchi di bivalvi e gasteropodi. L’input silicoclastico della base della successione evolve verso l’alto a depositi misti, carbonatico-silicoclastici, così lo shelf viene delimitato da costruzioni ricche in spugne e cementi (Iannace et al., 2005).

Nei depositi del Carnico c’è un significativo incremento di intervalli silicoclastici intercalati a dolomie, metacalcari ed evaporiti. I depositi silicoclastici ed evaporitici prevalgono verso sud-ovest, laddove, verso nord-est la successione è dominata da metadolomie. Questa successione è seguita da alcune centinaia di metri di metadolomie del Norico-Retico, mostranti variazioni laterali di facies. All’interno di pochi chilometri, le facies di piattaforma interna passano a costruzioni marginali, costituenti una struttura dominata da microbialiti e serpulidi e piccole spugne calcaree, e quindi a facies di pendio e di bacini ristretti (Iannace et al., 2007).

 Image%207

Figure 7 – Sezione rappresentativa e colonne stratigrafiche delle unità LV e PC (da Iannace et al., 2007).

Il Giurassico è rappresentato da una successione di calcari selciferi (Formazione dei Calcari a selce) di spessore variabile, che possono essere in continuità stratigrafica con metadolomie o localmente su una discontinuità angolare. I metacalcari sono generalmente grossolani e cristallini e localmente torbiditici. Al di sopra di questi intervalli litologici, datati dagli autori al Lias-Dogger, sono preservati localmente (Monte Cerviero, Verbicaro, Cirella) argilloscisti silicei rossi e strati di radiolariti. La formazione sovrastante di Colle Trodo giace in disconformità sulle formazioni più antiche. La sua base è costituita da conglomerati e brecce carbonatiche grossolane di età Maastrichtiano–Palaeocene. Le ruditi sono seguite da metapeliti rosse e verdi con frequenti strati di torbiditi calcaree passanti verso l’alto a marne giallastre dell’Eocene medio-Aquitaniano. La Formazione di Colle Trodo passa verso l’alto a metapeliti e metareniti contenenti strati di calcareniti e calciruditi con microforaminiferi del Miocene inferiore (Flysch del Fiume Lao). Metabasalti con strutture a pillow e dicchi (‘limburgiti’) attraversano le formazioni triassiche e giurassiche dell’unità e sono localmente coperte da argilloscisti silicei e radiolariti (Fig. 6).

Pagina Facebook Canale YouTube Profilo Twitter
PagoPA