La comunità albanese presente nel Pollino è fra le più radicate d'Italia: a Civita e a S. Paolo Albanese, due paesi che hanno mantenuto intatte le caratteristiche agro-pastorali, si trovano i musei della Civiltà Arbëreshe dove sono conservati numerosi oggetti, attrezzi e costumi tipici. Di grande interesse religioso sono le funzioni di rito greco-bizantino, così come la celebrazione del matrimonio. Presso alcuni centri è ancora praticata la manifattura di tessuti creati dalla lavorazione delle fibre di ginestra, secondo metodi antichi che vengono tramandati da madre in figlia, così come gli splendidi costumi, dei momenti quotidiani e dei giorni di festa, vissuti con canti e Vallje, le particolari danze che gli Arbëreshë intrecciano uniti l'un l'altro attraverso un fazzoletto, per conservare la loro memoria e tramandarla nel futuro.
Le Comunità di cultura Arbëreshë del Parco
• Acquaformosa (Firmoza) (CS)
• Civita (Çifti) (CS)
• Frascineto (Frasnita) (CS)
• Lungro (Ungra) (CS)
• Plataci (Pllatani) (CS)
• San Basile (Shën Vasili) (CS)
• San Costantino Albanese (Shën Kostandini) (PZ)
• San Paolo Albanese (Shën Pali) (PZ)
Il rito greco-bizantino degli Arbëreshë
Le parrocchie delle comunità arbëreschë del Pollino sono di rito greco-bizantino e dipendono dalla Eparchia italo-albanese di Lungro, circoscrizione autonoma istituita nel 1919. La messa, solenne e carica di spiritulità tipicamente orientale, si celebra nella liturgia bizantina di San Giovanni Crisostomo, come tra gli Ortodossi. Il rito si caratterizza per la consacrazione fatta con il pane ed il vino, per somministrazione del battesimo insieme alla cresima e all'eucarestia e per l'uso liturgico dell'icona. Tra le ricorrenze religiose in rito, la più importante è la Pasqua. Nelle Chiese si notano il "fonte" battesimale, per il battesimo per immersione, e l'iconostasi, che separa i fedeli dal prete sull'altare.