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Massi erratici Pollino
Laino Castello

L’avvicendarsi nel territorio di popoli e di culture provenienti da luoghi diversi ha determinato, fin dal Paleolitico, una stratificazione storica e culturale che ha visto, nell'arco del tempo, la presenza dei Greci e dei Romani e successivamente dei Longobardi, dei Saraceni, dei Bizantini e infine dei Normanni e degli Spagnoli, fino all'Unità d'Italia e alla lunga vicenda dell'emigrazione oltreoceano.

Le origini

Uno dei siti preistorici più antichi e più importanti d'Europa è la Grotta-Riparo del Romito, presso Papasidero. All'esterno della grotta sono stati rinvenuti dei reperti risalenti al Paleolitico Superiore che, sulla parete di un masso calcareo, riproducono l'incisione di un bovide, il Bos primigenius, "la più maestosa e felice espressione del verismo paleolitico mediterraneo" (P. Graziosi).
A fianco, sempre durante gli scavi archeologici, sono state ritrovate delle sepolture ben conservate, costituite da resti scheletrici di individui di bassa statura. Di notevole importanza è anche un altro sito archeologico ubicato nelle località di Timpone della Motta e Macchiabbate, nel territorio comunale di Francavilla Marittima. Nella prima località è stato individuato un abitato indigeno preesistente all'arrivo dei coloni achei che fonderanno Sibari nel 720 a.C. Nella seconda località si estende un'importante necropoli, connessa al vicino abitato, che ha restituito ricchi corredi funerari.
A San Donato di Ninea, la grotta di S. Angelo ospita una chiesa ipogea, riferibile al V-VI sec. d.C., dove si trovano conservati affreschi, altari, colonne e opere architettoniche. Nei pressi di San Sosti, è stata rinvenuta un'ascia votiva in bronzo dedicata ad Era, attualmente conservata al British Museum di Londra.
Sono note nel territorio di Valsinni e di Cersosimo delle cinte murarie a valenza difensiva riferibili al IV secolo a.C. Altri significativi rilevamenti archeologici, principalmente corredi funerari, sono presenti nel territorio di Chiaromonte.

La storia moderna

Molti sono gli edifici sacri di costruzione antica come chiese, santuari e monasteri disseminati nei vari paesi del Parco; alcuni di essi sono ubicati in modo estremamente spettacolare e pittoresco: è il caso del Santuario della Madonna delle Armi, nei pressi di Cerchiara di Calabria, costruito su una parete rocciosa a partire dal 1440, dove si trovano ancora conservati preziosi affreschi e la teca d'argento che conserva l'immagine achiropita della Madonna delle Armi; di suggestivo impatto è anche la Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, a Papasidero, risalente al Medioevo, che si affaccia a strapiombo sulle pareti del fiume Lao; altro Santuario da visitare, nei Monti di Orsomarso, è quello della Madonna del Pettoruto a San Sosti, edificato nel 1274 dai monaci dell'Abbazia di Acquaformosa e in seguito ricostruito dopo il terremoto del 1783; singolare è il Santuario delle Cappelle a Laino Borgo, così propriamente detto per le sue quindici piccole cappelle affrescate con scene della vita di Cristo. All'esterno dell'abitato di Chiaromonte si possono osservare i ruderi dell'Abbazia del Sagittario dell'VIII sec. e quelli del Monastero del Ventrile del XIV sec.
Sono visibili anche dall'autostrada che attraversa il Parco, gli affascinanti ruderi del Convento di Colloreto, nel territorio di Morano Calabro, costruito nel 1545 e abbandonato intorno al XVIII sec. per divenire successivamente rifugio di briganti. Nel centro storico di Morano Calabro, dimora di arte e di storia, tra le tante chiese meritano un'attenzione particolare: la quattrocentesca Chiesa di S. Bernardino dal pregiato soffitto ligneo cassettonato e dal portale gotico; la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo con le due statue di Pietro Bernini provenienti dal distrutto convento di Colloreto; la Collegiata della Maddalena che, ricostruita a partire dal XVI sec., rappresenta con il suo interno uno degli esempi più interessanti del Barocco in Calabria e che custodisce la Madonna degli Angioli del Gagini e un polittico firmato e datato dal Vivarini nel 1477. Altri edifici religiosi arricchiscono i paesi del Pollino: il Santuario di S. Maria della Consolazione di Rotonda, l'Abbazia di Santa Maria Odigitria di S. Basile, che accoglie al suo interno una Madonna Coronata del Trecento, il Monastero di S.Maria del Monte ad Acquaformosa, la Chiesa bizantina di S. Sofia a Papasidero, con affreschi raffiguranti S.Sofia e S.Egidio, quella di SS. Apostoli Pietro e Paolo a Frascineto, la Cattedrale di S. Nicola di Mira a Lungro dove si trova una pregiatissima iconostasi, la Chiesa della Visitazione ad Aieta che possiede un bellissimo portale del XVIII sec.

Ai luoghi di culto si aggiungono antiche strutture fortificate e numerosi palazzi nobiliari: a Chiaromonte, a Senise, a Morano Calabro, a Grisolia, a Mormanno e a Castrovillari, con i resti del Castello aragonese del 1490. A Valsinni si trova il Castello medievale appartenuto ad Isabella Morra, la grande poetessa vissuta nel '500 e resa famosa da Benedetto Croce. Per le sue liriche è stato istituito un "Parco letterario".
Particolarmente suggestivo è il centro storico di Laino Castello, antico borgo in posizione dominante sulla Valle del Lao, completamente abbandonato in seguito ai terremoti dei primi anni ottanta. Altri centri storici di rilievo sono quelli di Orsomarso, con la caratteristica Torre dell'Orologio costruita sulla roccia, Papasidero, Civita, con i particolari comignoli, Viggianello, Rotonda, con i portali e i pregiati fregi scolpiti da scalpellini locali.
Nel passato, il territorio del Parco è stato arricchito da splendidi mulini ad acqua, alcuni dei quali sono ancora oggi ben conservati, come quello di "Ricchie Muzze", presso Francavilla sul Sinni; altri mulini costruiti tra il XIV e il XVII sec. si trovano nei pressi di S. Severino, a Mezzana, e conservano ancora straordinarie macine in pietra.

Galleria fotografica

Bon Primigenius
Madonna delle Armi (foto Francesco Rotondaro)
Laino Castello (foto Francesco Rotondaro)
Cerchiara
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